Test Drive LAMBORGHINI GALLARDO LP 550-2 Balboni

Test Drive LAMBORGHINI GALLARDO LP 550-2 Balboni
L'antiferrari per eccellenza.

L’antiferrari per eccellenza. 550 cavalli scaricati a terra dalle sole gomme posteriori, autobloccante tarato quasi da pista, una dinamica pressoché perfetta e una manciata di kg in meno rappresentano il poker d’assi di questa Gallardo Balboni.
Essendo l’unica Lamborghini a trazione posteriore si distingue per dinamica e godibilità, soprattutto se portata al limite… limite caratterizzato sempre da sovrasterzi di potenza, anche se sempre precisi ed efficaci.

SPECIFICHE
I 550 cavalli e i 540 Nm di coppia, anche se sono leggermente inferiori alle sorelle 560-4 e 570-4, vengono scaricati a terra con grande efficienza ed essendo distribuiti su un solo assale, i cavalli a scaricati a terra sono di più rispetto a quelli delle sorelle con maggiore cavalleria, in quanto queste ultime hanno una perdita di cavalli in attriti tra trasmissione e differenziali che portano potenza alle ruote anteriori.
Il cambio e-gear è, come sempre, precisissimo e sulla Balboni riesce ad essere ancor più pronto: impostandolo su “corsa” riesce a far scaricare a terra i 550 cavalli di Sant’Agata con brutalità pattinando dalla prima alla quarta marcia.

ESTERNI
Aggressiva come, se non più, delle altre Gallardo di presenta con cerchi il lega superleggera a razze fini e con una stricia bicolore (bianco/oro) che percorre la macchina per tutta la carrozzeria, alettoncino compreso.

INTERNI
La linea esterna bianca continua anche all’interno dell’abitacolo, sia nel consolle centrale dove la pelle nera è inframezzata da una linea di pelle bianca, sia sui sedili dove la ritroviamo come richiamo stilistico.

ALLA GUIDA
Il titolo di “antiferrari” se lo guadagna appieno in pista, abbassando il tempo della sorella 560-4 di un secondo e mezzo; parlando di una pista di handling di meno di due km, il risultato è stupefacente.
La perdita della trazione integrale fa perdere peso alla Balboni e l’alleggerimento interessa la parte anteriore della vettura: questo la rende molto più leggera all’avantreno conferendole ancor più maneggevolezza e un feeling da kart, ma con ben 550 cv!
La trazione posteriore è il suo carattere distintivo, ma anche un importante campanello d’allarme per chi non è un guidatore esperto: se sulla 560-4 si potrebbe dire che la stragrande maggioranza dei piloti può sfruttare a circa il 70% delle sue possibilità, sulla Balboni in molti meno si possono sedere al volante con la tranquillità di saperla gestire appieno.
Rispetto alla versione a trazione integrale le curve vanno affrontare con più riverenza, ma se impostate al meglio la velocità di percorrenza risulta maggiore di quelle della versione 560-4.
L’uscita di curva è spesso caratterizzata da sovrasterzi di potenza, anche se mai troppo accentuati complice il fantastico assetto e il telaio monolitico che permettono quasi di scegliere l’imbardata della vettura con precisione matematica.
In pista, a Castelletto di Branduzzo, stacca il tempo di 1:20 e 88 centesimi, ben 1 secondo e 51 centesimi in meno della sorella 560-4.

CONCLUSIONI
Non è una macchina da tutti i giorni e questo sembra evidente, ma comunque rimane comoda e fruibile anche se il suo DNA richiama inequivocabilmente la pista.
195.051 euro la posizionano a metà strada tra le sorelle 560-4 e la 570-4 oltre che al pari di una 458 italia, ma per questa volta mi sento di poter tifare per questa Balboni, posteriore.. dura e pura.. difficile da domare al punto giusto, come le vere supersportive purosangue.

Francesco Gatti

MOTOR PROMO


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